Casa Chiesa
Scheda
Nome | Descrizione |
---|---|
Comune | Montecalvo Versiggia (Apre il link in una nuova scheda) |
Indirizzo | Casa Chiesa |
Posto tra Crocetta e Piane, lungo la strada provinciale, questo abitato ha mantenuto nel toponimo il ricordo dell'antica funzione: era infatti la canonica al tempo in cui esisteva ancora la precedente chiesa parrocchiale, situata nelle vicinanze su un piccolo rilievo, nel luogo ove oggi è ubicata una cappella.
Funzione che ha assolto per molti secoli, diventando poi casa colonica.
Di proprietà del Beneficio parrocchiale, era abitata all'inizio del Settecento da tre famiglie: Baldini, Ceruti, Rogeri (11 persone nel 1712); dai soli Belcredi nel 1766, e a fine secolo dai Torregiani e Baldini (1798).
L'Ottocento vede nuove famiglie, quali Sforza e Zuffada (1804), Saviotti e Faravelli (1820), Sarchi e Guastone (1854), Zanardi (1875), e una sostanziale stabilità nel numero degli abitanti. Di proprietà del Beneficio parrocchiale erano anche 150 pertiche intorno alla casa, condotte a mezzadria. A metà Ottocento il parroco Giovanni Morandini così descriveva questa proprietà:
"Terra detta Chiesa vecchia con cascina, stalla, casa del bifolco e del sagrestano, consistente in aratorio semplice, aratorio affilagnato [vitato], in parte bosco da cima e parte ceduo forte, ossia di rovere, di pertiche circa 150 milanesi pari ad ettari 9,81, del reddito approssimativo di lire italiane seicento."
Funzione che ha assolto per molti secoli, diventando poi casa colonica.
Di proprietà del Beneficio parrocchiale, era abitata all'inizio del Settecento da tre famiglie: Baldini, Ceruti, Rogeri (11 persone nel 1712); dai soli Belcredi nel 1766, e a fine secolo dai Torregiani e Baldini (1798).
L'Ottocento vede nuove famiglie, quali Sforza e Zuffada (1804), Saviotti e Faravelli (1820), Sarchi e Guastone (1854), Zanardi (1875), e una sostanziale stabilità nel numero degli abitanti. Di proprietà del Beneficio parrocchiale erano anche 150 pertiche intorno alla casa, condotte a mezzadria. A metà Ottocento il parroco Giovanni Morandini così descriveva questa proprietà:
"Terra detta Chiesa vecchia con cascina, stalla, casa del bifolco e del sagrestano, consistente in aratorio semplice, aratorio affilagnato [vitato], in parte bosco da cima e parte ceduo forte, ossia di rovere, di pertiche circa 150 milanesi pari ad ettari 9,81, del reddito approssimativo di lire italiane seicento."